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Direttiva Nitrati: l'Italia messa in mora della Commissione Europea

tratto da articolo di Mimmo Pelagalli (Agronotizie)

01 febbraio 2021

La Commissione europea, il 3 dicembre scorso, ha comunicato ufficialmente al Ministro per gli affari esteri Di Maio che l'Italia si trova in una conclamata situazione di mora per violazione della direttiva 91/676/Cee del 12 dicembre 1991, relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento dei nitrati da fonti agricole. Questa comunicazione è tanto più grave in quanto segue una prima messa in mora risalente all'8 novembre 2018, relativa alle stesse problematiche, evidentemente non ancora sanate in modo soddisfacente a 2 anni dalla notifica. La Commissione ha concesso all'Italia la possibilità di rispondere ai capi di infrazione entro il 30 marzo, nonostante il termine inizialmente indicato fosse a 60 giorni dal ricevimento della comunicazione; in mancanza di una risposta da parte dell'Italia, la Commissione solleverà il caso innanzi alla Corte di Giustizia Europea.
La lista delle inadempienze è lunga ed imbarazzante. Tanto per iniziare il Governo non ha presentato la relazione relativa al periodo 2016-2019, prevista dall'art.10 della Direttiva nitrati, né ha provveduto a ridefinire le zone vulnerabili e ad adottare misure supplementari in alcune regioni come era stato richiesto dalla Commissione. Nel dettaglio in Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria e Veneto non sono ancora state designate le zone vulnerabili, sebbene siano individuate dalle stazioni di controllo. In Basilicata, Lazio e Marche manca una rete di controllo stabile, essendo dotate soltanto di stazioni di controllo mobili spostate sul territorio regionale. Infine Campania, Marche, Lazio, Puglia, Liguria, Lombardia, Sardegna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Umbria non sono state adottate le misure aggiuntive e le azioni rafforzate richieste dalla Commisiione, che aveva valutato quelle incluse nei programmi di azione regionali inadeguate per il conseguimento degli obiettivi della direttiva.
Alla situazione pregressa, si aggiunge una ulteriore infrazione dovuta alle deroghe al divieto di applicazione degli effluenti zootecnici nella stagione invernale concessa dal Ministero alle politiche agricole (azione non ammessa dalla direttiva nitrati), da cui è conseguito che Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana, Umbria e Veneto disponessero di un eccessivo margine di discrezionalità nel derogare a tale divieto.
Nelle prossime settimane le regioni, che sono risultate a vario titolo inadempienti, saranno tenute ad intervenire adeguando il proprio piano d'azione secondo le indicazioni della Commissione Europea. 
Con queste premesse è lecito domandarsi se saremo in grado di affrontare responsabilmente le vere problematiche relative agli spandimenti dei reflui zootecnici in agricoltura, con le quali, prima o poi, dovremo fare i conti sul serio.



Per approfondire:
https://confagriasti.it/nitrati-messa-in-mora-per-litalia/
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/zootecnia/2021/01/26/direttiva-nitrati-seconda-lettera-di-messa-in-mora-dall-ue/69162





 

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