CO.SE.A Team
Il salto dell'agricoltura verso l'IoT

Emmy Koeleman

10 giugno 2019

Si è appena conclusa a Lexington, nel Kentucky, ONE 19: la Alltech Ideas Conference, che la Alltech, azienda leader mondiale della nutrizione animale, organizza ogni anno a maggio. Il tema affrontato in questa 35a edizione è stato l'uso della tecnologia e l'analisi dei dati integrati nelle aziende zootecniche e, più in generale, nel settore agricolo. Secondo l'ultimo rapporto della ABI Research, realizzato dal servizio di ricerca M2M, entro il 2024 saranno collegate oltre 2 milioni di aziende agricole e 36 milioni di bovini. Questo è il quadro delineato dalle multinazionali leader del settore, per il futuro dell'agricoltura.
Le analisi descrivono l'opportunità, attraverso l'Internet of Things (IoT), di rendere più globale il mercato agricolo collegando tra di loro tutti i settori, dalle colture alla stalla. La tecnologia intelligente apporterà un miglioramento dei rendimenti, nella qualità del prodotto e nella gestione aziendale, perché consentirà all'agricoltore di avere maggiore conoscenza e consapevolezza nelle scelte operative.
Ci sono molte opportunità per introdurre nuove tecnologie in agricoltura, da un lato perché è il settore produttivo meno digitalizzato e dall'altro perché necessariamente porterà grandi vantaggi sia nella gestione aziendale che in quella dell'industria lattiero-casearia, migliorando l'efficienza economica. L'utilizzo dell'analisi dei dati permette di trovare nuove risposte e soluzioni a problemi complessi della filiera, soprattutto sui temi emergenti di tipo ambientale e del benessere animale.
Indubbiamente oggi disponiamo già di moltissime informazioni; si collezionano dati comportamentali, produttivi, sanitari veterinari, genetici, ecc., dunque la grande innovazione risiede nella possibilità di seguire le tendenze dei dati, monitorando gli animali nel tempo, attraverso i sensori e le tecnologie più adatte, per poter individuare la deviazione di un soggetto rispetto al suo comportamento standard e quindi prevenire patologie ed evidenziare problematiche sia individuali sia della mandria, prima che si ripercuotano sulla stalla. Misurare nel tempo determinate variabili (come la ruminazione o il riposo), fornisce informazioni più complete che raccogliere dati puntuali solo quando necessario, perché questo aiuta a gestire meglio gli animali a livello di gruppo o di mandria. il miglioramento della gestione aziendale accresce ulteriormente potendo integrare tra loro i dati provenienti da più fonti, ma anche esaminando i dati esistenti (vecchi) in modi nuovi. La vera sfida consiste nell'utilizzo intelligente dei dati che abbiamo a disposizione, analizzandoli in modo mirato per aiutare l'allevatore nelle scelte quotidiane e a ridurre i rischi e le incertezze nel management aziendale. Ad esempio i dati già disponibili potrebbero indicare quali siano gli animali più efficienti della stalla, poiché non sempre gli animali più produttivi sono anche quelli più efficienti. Calcolando l'indice MCM (latte corretto economicamente) si collega il dato produttivo di ogni animale al ricavo derivato dal latte prodotto, invece di ragionare solo sulla quantità di latte in kg. Si possono utilizzare i "dati esistenti" anche per comprendere meglio cosa accadrebbe alla redditività dell'azienda agricola aumentando l'età media della mandria, o, individuando le differenze produttive estive ed invernali, poter valutare se le misure di prevenzione dello stress da calore stanno funzionando. Innumerevoli anche gli esempi di interazione tra tecnologia intelligente e azione preventiva: rilevata una temperatura elevata sul corpo degli animali attraverso i sensori indossabili, le ventole e gli irrigatori potrebbero partire automaticamente; il monitoraggio in continuo della deambulazione e dei tempi di riposo, potrebbe evidenziare le prime avvisaglie di zoppia, permettendo di intervenire in fase precoce e prevenendo complicanze patologiche. La differenza sostanziale rispetto al vecchio concetto di agricoltura, risiede nel delineare i modelli e sovrapporre i dati che provengono da fonti diverse, integrandoli.
Oggi ci sono molte aziende che producono e vendono tecnologia da posizionare sulle vacche da latte. Sensori o tracker possono essere indossati al collo, nell'orecchio, alla zampa o alla coda, oppure collocati in rumine e in bocca; ci sono buoni sensori con durata della batteria di 3-5 anni e con meno del 2% di guasti, ma il tasso di successo nella correttezza dei rilievi è ancora variabile. Nella pratica molti prodotti sono cari, ancora poco affidabili (per esempio nell'accuratezza del segnale) e manca l'interfaccia universale per integrare i dati provenienti da sorgenti diverse; bisogna iniziare ad affrontare la questione del trattamento, della sicurezza e della proprietà dei dati.

Links:
http://www.dairyglobal.net/Smart-farming/Articles/2019/6/Know-your-cows-before-using-technology-434867E/

http://www.dairyglobal.net/Smart-farming/Articles/2019/5/The-flight-of-IoT-in-agriculture-433343E/

Indietro