CO.SE.A Team
La genetica come strada possibile in risposta alle esigenze di riduzione degli antibiotici

K. Kaniyamattam et alii

20 gennaio 2020

L'uso di antibiotici (ABU) negli allevamenti è sottoposto all'attenzione mediatica da quando è emerso il problema della resistenza, vera e propria minaccia per la salute pubblica. Le strategie di riduzione degli antibiotici per il trattamento della mastite clinica e della metrite, se economicamente giustificabili, possono sicuramente motivare gli allevatori ad impegnarsi per ottenere risultati.
Una soluzione interessante è ridurre l'incidenza di mastiti e metriti, e di conseguenza l'impiego di antibiotici, attraverso la selezione genomica di indici specifici. In un recente studio americano, sono state studiate le prestazioni genetiche, tecniche ed economiche di 4 diverse strategie di selezione per la riduzione di mastite clinica e metrite, applicate ad una stalla americana rappresentativa, con un modello di simulazione su una mandria di 1000 capi. I tempi di intervento per valutare i risultati sono stati di 15 anni. La strategia economicamente più redditizia, ha ridotto l'impiego totale di antibiotico del 33,45%; la media di riduzione di antibiotico ottenuta considerando tutte le strategie applicate è risultata pari al 49%, ma questo a scapito di una perdita media cumulativa su 15 anni di circa 1.200€ per vacca ($1.350). Nella simulazione si è ipotizzato che le fluttuazioni dei prezzi che potevano verificarsi, come il prezzo del latte, i costi di alimentazione, il lavoro e le forniture, non avrebbero cambiato la gestione della mandria. Pertanto, i costi di input e i prezzi sono stati mantenuti costanti nel tempo per eliminare gli effetti delle variazioni dei prezzi sui risultati; così anche per la stima dei premi, delle penalità e per i costi delle patologie, che includono l'antibiotico (solo in casi gram-positivi), il latte scartato, gli antinfiammatori e il lavoro.
La selezione che ha massimizzato il tratto di resistenza alla metrite nella mandria ha avuto la più bassa incidenza di metrite e di uso di antibiotico totale sul trattamento sia di mastite che di metrite, ma ha anche prodotto i rendimenti economici più bassi, perché la scelta di quel carattere selezionato penalizza in modo inevitabile la produttività.
La selezione genetica può risultare una buona soluzione solo se integrata con altre strategie, che concorrano a ridurre l'incidenza delle patologie e l'impiego degli antibiotici, senza pesare negativamente sul profitto per vacca, oppure che compensino una eventuale perdita produttiva attraverso premi di qualità o incentivi pubblici.



Articolo completo:
http://www.journalofdairyscience.org/article/S0022-0302(19)30906-3/fulltext
 

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