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Quando i dati dell'azienda hanno un valore economico: una nuova piattaforma canadese creerà un mercato dei dati raccolti dalle aziende zootecniche.

Treena Hein

04 marzo 2019

Con la diffusione dell'agricoltura di precisione e dei sistemi agricoli automatizzati si genera una quantità sempre maggiori di dati disponibili, molto preziosi per le aziende private e per le istituzioni. Oggi negli allevamenti è possibile installare sistemi di controllo ambientale automatizzati, alimentatori di precisione, sale di mungitura robotizzate..., ciascuno con un sensore collegato a Internet. Parallelamente si possono ottenere anche dalla campagna enormi quantità di dati, grazie all'agricoltura di precisione: dalla velocità di semina alla velocità di distribuzione del fertilizzante, fino alla resa delle colture. Ma oltre a tutta questa generazione di dati già presenti in rete, esistono potenzialmente tutta una serie di altre informazioni decisamente interessanti a fini commerciali e statistici, che potrebbero essere condivise e monetizzate, quali la genetica di stalla, informazioni su mangimi e probiotici utilizzati in azienda, i tassi di aumento di peso degli animali,  malattie e molto altro. 
In Canada è stata lanciata una piattaforma blockchain, crittografata e sicura, che consente agli agricoltori di incontrare virtualmente chi è interessato ad avere accesso a questi dati e di poterli offrire loro concordando un prezzo. La piattaforma sarà presto estesa a tutti coloro che hanno accesso a qualsiasi tecnologia basata su Internet che generi dati personali, appetibili per le aziende e le amministrazioni pubbliche, compresi dati provenienti da ricerche Web e dati GPS originati da smartphone e automobili.
Ogni azienda avrà un "data vault" al quale si potranno aggiungere e archiviare dati. Attraverso la piattaforma l'allevatore sarà contattato dalle aziende che desiderano una parte o tutti i dati archiviati e contemporaneamente potrà controllare quali set di dati simili siano stati recentemente venduti e a quale prezzo. Il sistema, gratuito per gli agricoltori, sarà pagato dalle aziende che acquistano i dati in proporzione alle vendite realizzate.

Attraverso un algoritmo saranno rilevati e contrassegnati eventuali dati fasulli comunicati e di conseguenza i contributori di quei dati saranno classificati come inattendibili. Per correggere il sistema già in essere di dati aziendali disponibili in rete gratuitamente, si prevede che il mercato da solo creerà nuove regole, partendo dalle istanze degli allevatori, che sicuramente vieteranno la diffusione di quei dati, prima gratuiti, e si raggrupperanno orientando i loro acquisti (macchinari, farmaci, mangimi...) verso quelle aziende che sono disposte a pagare per i loro dati aziendali. 
Abbastanza presto, le società non avranno più alcuna scelta legale se pagare per i dati. I grandi cambiamenti sulle leggi a protezione della privacy stanno maturando una tutela sempre maggiore dei diritti degli utenti e i dati generati personalmente e nella propria azienda saranno sempre più garantiti e protetti. Le multinazionali sono consapevoli di questa tendenza legislativa a livello mondiale e di doversi adeguare a questa nuova rivoluzione della "democrazia dei dati". 

https://www.dairyglobal.net/Smart-farming/Articles/2019/2/Getting-paid-for-the-farm-data-396248E/

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