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Trattare la mastite senza uso di antibiotici: presto una realtà!

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27 novembre 2019

La mastite continua ad essere una delle problematiche più diffuse nelle stalle di tutto il mondo, con un impatto diretto sulla salute e sul benessere della vacca e con un  impatto economico molto rilevante sull'allevatore, stimato in un costo totale per mastite clinica (latte perso e scartato, problemi di fertilità e aumento di rimonta, trattamenti veterinari) che va da 423€ a 562€ per vacca (Luhrmann, 2013), a seconda della fase produttiva in cui l'animale viene colpito. Parallelamente va considerato che ridurre l'uso di antibiotici negli allevamenti è diventato un obbiettivo primario, anche nel settore lattiero-caseario, sia per i motivi di allerta sanitaria dovuti al proccupante fenomeno della resistenza, sia per le richieste da parte dell'industria latterio-casearia, della GDO e del consumatore finale di avere un prodotto più sicuro e sano.
Per questi motivi, la Comunità Europea sta promuovendo coi finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo, la ricerca pubblica e privata volta ad ottenere trattamenti naturali alternativi agli antibiotici, che possano sanificare completamente la mammella infetta da mastite e da altre infezioni batteriche. Il progetto PanaMast sta sviluppando con successo una nuova tecnologia antimicrobica, non antibiotica, che si è dimostrata efficace contro tutti i microrganismi testati, compreso lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) e  che, altro vantaggio, non induce resistenza. Questa soluzione si è rivelata altamente efficace contro entrambi i batteri gram-negativi e gram-positivi, dimostrando un eccellente profilo di sicurezza e di bassa tossicità in vivo e in vitro. L'attività microbica viene debellata naturalmente in due modi: interrompendo il processo di comunicazione tra i batteri, conosciuto come rilevamento del quorum, attraverso il quale i singoli batteri emettono molecole di segnale per aggregarsi e degradando il biofilm che essi producono attorno alle loro cellule per proteggersi dagli antibiotici e dalle cellule immunitarie proprie dell'animale.
Il medicinale viene somministrato in diversi modi, anche in forma di aerosol o nebulizzata, e le sue basse concentrazioni minime inibitorie lo rendono appropriato per una vasta gamma di applicazioni terapeutiche. Oltre ai vantaggi per la sanità della stalla e per la salute umana, il nuovo trattamento offre benefici economici notevoli per gli allevatori, anche solo per il motivo che non c'è scarto di latte durante e dopo i trattamenti. Alla conclusione del progetto di studio, che prevede le ultime verifiche, la messa a punto dell'implementazione commerciale e l'autorizzazione normativa da parte dell'Agenzia Europea per i Medicinali, il prodotto dovrebbe essere disponibile sul mercato entro la fine del 2021 o l'inizio del 2022.



Maggiori informazioni sui siti:
https://www.dairyglobal.net/Health/Articles/2019/11/Treating-mastitis-without-using-antibiotics-495751E/
https://cordis.europa.eu/article/rcn/124100/it
https://westwayhealth.com/h2020/

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