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Utilizzo di fonti proteiche innovative nell'alimentazione zootecnica: gli insetti sono un'alternativa percorribile?

Ruminantia-Web Magazine

16 luglio 2019

Nel contesto dell'European Protein Plan, capitolo che rientra nel tema della Circular Economy Food 2030, l'Europa si è impegnata a ridurre il deficit proteico che la caratterizza, con l'obiettivo di rendersi il più possibile indipendente dalle importazioni e autosufficiente nel rispetto delle linee guida comunitarie della sostenibilità, salvaguardia ambientale e diversificazione dell'attività produttiva. Per sviluppare mangimi ecosostenibili, la ricerca scientifica deve orientarsi verso alternative proteiche in grado di esaltare la biodiversità e di garantire la sostenibilità delle produzioni terrestri ed acquatiche. La FAO indica le farine di insetti adulti (o delle loro forme larvali) quali fonte proteica innovativa per i mangimi ma, mentre in più parti del mondo possono già essere liberamente impiegate negli alimenti zootecnici, all'interno della Comunità Europea il loro possibile impiego è oggetto di limitazioni imposte dal Regolamento (UE) 2018/893. Fermi i divieti riguardo all'utilizzo di PAT (proteine animali trasformate), si ammette l'utilizzo di insetti vivi ed essiccati per l'alimentazione di animali da compagnia e di animali non allevati per produzioni alimentari (ornamentali, da pelliccia, da zoo ecc.). Gli insetti essiccati sono utilizzabili previa autorizzazione da parte dell'Autorità competente che garantisca l'assenza di rischi per la salute pubblica e animale. Gli operatori che allevano gli insetti sono a tutti gli effetti operatori del settore dei mangimi, che ricadono nell'obbligo di registrazione per le attività di trasporto, stoccaggio e manipolazione. Parimenti, essendo gli insetti equiparati agli altri animali d'allevamento, anche le materie prime utilizzate come substrato sono soggette alle medesime restrizioni previste per l'alimentazione delle altre specie zootecniche.

Gli insetti rappresentano una fonte di proteine e amminoacidi di alta qualità (paragonabili a quelle fornite da carne e pesce) con cui poter integrare la dieta di animali da reddito e da compagnia; dal punto di vista della nutrizione animale, infatti, potrebbero sostituire materie prime come la soia (attualmente principale fonte proteica in zootecnia), ma possono anche essere usati come integratori di amminoacidi, acidi grassi essenziali (ω-6, ω-3) e micronutrienti quali rame, ferro, magnesio, manganese, fosforo, selenio e zinco. Il valore nutrizionale specifico dipende dallo stadio vitale, dall'habitat di allevamento e dalla dieta.

L'allevamento degliinsetti presenta numerosi vantaggi:
   - l'ottimale indice di conversione (efficienza di trasformare l'alimento in peso corporeo);
   - la sostenibilità ambientale, perché gli insetti si possono alimentare con rifiuti organici e matrici non utilizzabili dall'uomo (scarti/reflui) convertendoli in proteina nobile e riducendo il problema dello smaltimento dei rifiuti; producono basse emissioni di gas serra e ammoniaca; hanno un consumo idrico decisamente inferiore rispetto all'allevamento convenzionale;
   - il ridotto spazio richiesto per la loro produzione;
   - il ridotto rischio di trasmissione di zoonosi.

Attualmente sono incluse nella categoria degli animali da allevamento solo 6 specie di insetti: Hermetia illucens (mosca soldato), Tenebrio molitor (tarma della farina), Alphitobius diaperinus (tenebrione), Acheta domesticus, Gryllodes sigillatus Gryllus assimilis, questi ultimi conosciuti più comunemente come grilli. Le specie più interessanti nell'alimentazione zootecnica sono le larve di T. molitor, con 45-60%ss di proteina, 30-45%ss di lipidi e meno del 5%ss di ceneri, e le larve di H. illucens, con 40-44%ss di proteina e un contenuto lipidico che varia molto in funzione del substrato di allevamento, dal 15%ss sulla pollina al 49%ss su sottoprodotti ricchi in grassi. A differenza di quelle di T. molitor, le larve di H. illucens sono ricche in calcio e fosforo, hanno un minore contenuto in acqua (35-45%) ma un tenore in ceneri più elevato (11-28%ss).

Per approfondire:

http://ec.europa.eu/info/events/development-plant-proteins-europe-opportunities-and-challenges-2018-nov-22_en

http://ipiff.org/wp-content/uploads/2018/10/IPIFF-contribution-on-the-development-of-a-European-Protein-Plan-28-09-2018.pdf

 

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